Il 14 maggio si è effettuato presso L’Assistal di Roma, il secondo incontro tra la Direzione del personale Cofely e la delegazione sindacale per discutere su armonizzazione e contratto integrativo.
L’incontro si è rivelato inconcludente in quanto tra la Commissione tecnica sindacale, composta da delegati e due funzionari e Azienda, non si è prodotto alcun documento che esprimesse dei pareri sui punti discussi sull’armonizzazione. Pertanto non avendo nulla su cui discutere e confrontarsi.
L’Azienda ha di fatto condizionato l’incontro facendo presente più volte, il “dettaglio” sull’oneroso costo sull’armonizzazione tra i vari istituti normativi e di migliore favore esistenti tra le due ex società, Cofatech e Elyo. L’operazione costerebbe a Cofely 440.000 €uro.
Questi numeri certamente peseranno sull’impianto complessivo dell’integrativo, soprattutto sulla quantità economica da portare ai lavoratori. Ad ogni modo la nostra organizzazione ha richiesto, e ottenuto dalla Direzione di avere i dati con i relativi calcoli effettuati per capire come si è arrivati alla somma annunciata.
Per dare seguito a confronti in modo costruttivo abbiamo presentato alla Direzione e Coordinamento un percorso definito che è stato condiviso: nuovo incontro tra la Commissione sindacale e l’Azienda per affrontare i punti dell’armonizzazione, stabilito per il 24 di maggio.
Auspichiamo che dall’incontro siano prodotti dei primi testi sui punti discussi e convenuti sull’armonizzazione, a questo si dovrà verificare l’impianto complessivo del Contratto integrativo, alla luce delle novità sui costi dell’armonizzazione. E’ importante analizzare le priorità e le aspettative dei lavoratori, in considerazione che in ex Cofatech non si ha un contratto aziendale da oltre cinque anni, e in Elyo la contrattazione aziendale e specificamente di territorio e non diffusa. Si rende necessario una discussione e confronto tutto sindacale per produrre una posizione e proposta unitaria sul Contratto integrativo e sui trattamenti da armonizzare.
Nel corso dell’incontro è emerso con lo stupore della delegazioni sindacale, che la Direzione aziendale in Italia, non fosse completamente a conoscenza del cambio dell’azionista di riferimento da GDF–SUEZ Energie service SA di diritto francese, a GDF SUEZ Energie Service International di diritto Belga
A tale proposito occorre quanto prima un incontro con l’Azienda, con la presenza dell’Amministratore delegato, per capire le motivazioni di tale operazione, visto che le multinazionali non fanno nulla per caso.